domenica 23 febbraio 2014

Sistema Elettorale

LE TRE TORNATE                                                       Febbraio 2014



L’eco di sostanziali riforme costituzionali in Italia, lascia in sospeso un’importante situazione di organizzazione istituzionale e legislativa. Sebbene esistano in ambito elettorale varie procedure democratiche (maggioranza semplice, relativa, qualificata, assoluta, etc.), proviamo a delineare una nuova proposta di maggioranza determinata ovvero una configurazione parzialmente prefissata.
Nell’ipotesi che si possa costituire un Parlamento unico di 5oo parlamentari, il raggiungimento politico della governabilità sarà determinato dal 51% dei seggi (circa 255 poltrone) cioè una maggioranza più che sufficiente ma non esagerata.
Le tre tornate elettorali avranno una soglia di sbarramento per l’accesso in Parlamento: 1.000.000 di voti validi. I partiti che non raggiungono tale numero di voti verranno esclusi dalla selezione, ma tutti i voti validi al di sotto della soglia di accesso verranno sommati complessivamente in una casella di resto che servirà ad attribuire un premio di maggioranza al partito che otterrà il più alto numero di voti dalla somma dei propri risultati nelle tre tornate.
Dalla prima tornata verranno selezionate le 6 maggiori quantità di voti corrisposti ai partiti che resteranno eleggibili per il secondo turno di votazione; in caso di parità nel numero di voti ci saranno più di 6 partiti selezionati. Nella seconda votazione l’elezione sarà convalidata allo stesso modo e qualsiasi partito non rientri nei primi 6 maggiori numeri di voti verrà escluso. Terza tornata: i risultati delle prime 6 quantità di voti del terzo turno verranno sommate ai relativi voti ottenuti dai partiti nelle precedenti tornate.
Al partito che ottiene il maggior numero di voti, sommando i risultati di ogni turno, verranno assegnati 250 seggi (50% dei parlamentari). Ad ogni partito che avrà ottenuto il più alto numero di voti in una tornata elettorale verrà attribuito +1 seggio come “premio di tornata”.
Quindi il vincitore finale che avrà 250 seggi, con 3 “premi di tornata” raggiungerà 253 seggi; diversamente i “premi di tornata” potranno andare ad altri partiti non vincitori finali di maggioranza.
Dalla casella di resto poi, verrà conteggiato il premio di maggioranza corrispondente ad 1 seggio ogni 500.000 voti di resto; se per esempio ci saranno 1.234.658 voti nella casella di resto, bisognerà attribuire +2 seggi al vincitore finale.

Le assegnazioni dei seggi per i partiti di minoranza sono: 100 seggi al secondo partito (20%); 75 seggi al terzo (15%); 50 seggi al quarto partito (10%); 15 seggi al quinto (3%); 5 seggi al sesto partito (1%).

Premio di minoranza: la somma di tutte le schede bianche verrà divisa per 3 (tre turni di votazione) al fine di ottenere una media, ed il numero risultante servirà a distribuire 1 seggio (ogni 500.000 voti bianchi) ad ogni partito di minoranza, iniziando dal sesto, poi al quinto, al quarto, al terzo ed infine al secondo; i seggi attribuibili come premi di minoranza non possono essere più di cinque.
Tutte le schede nulle saranno sommate ai voti degli astenuti, ed il risultato sarà diviso per 2: se il numero ottenuto raggiunge il 51% degli aventi diritto al voto vorrà dire che le elezioni politiche sono invalidate e tutti i partiti potranno partecipare alle successive elezioni ma con candidati completamente diversi.
Le posizioni dei partiti che si candidano alle elezioni politiche non possono prevedere coalizioni finalizzate al raggiungimento di voti o percentuali. Se esistono per certi gruppi politici le condizioni di coalizione, dovranno pertanto presentarsi con un programma elettorale associato ad un unico simbolo o nome.
Le preferenze per mano degli elettori ai candidati alle elezioni devono essere garantite; per ogni tornata elettorale si prevede una sola giornata di votazione con orario fisso dalle 6 alle 18.


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